
Ieri, solo ieri ero giovane
e per me
dolce come la pioggia sulle labbra
era la vita.
E con la vita scherzavo
in un gioco un po’ folle,
come il vento caldo della notte
scherza con la fiamma di una candela.
Mille sogni sognavo
e splendidi progetti intessevo,
ma ahimè costruivo
su lieve sabbia scivolosa.
Cercavo i contorni sfumati della notte,
la luce cruda del giorno fuggivo
e solo ora mi accorgo
che gli anni scorrono via veloci.
Ieri, solo ieri ero giovane
e per cantare sceglievo
fra mille canzoni felici.
E godevo godevo
e non vedevo dolori e pene.
Vivevo di corsa
e di corsa la gioventù è svanita.
La vita palpitava intorno a me
ma non me ne curavo,
solo a me pensavo, a me solo,
solo di me parlavo.
Ero giovane
e la luna solo per me brillava
ed ogni nuovo giorno mi donava
qualcosa di entusiasmante da fare.
La mia gioventù era una bacchetta magica
e nulla di triste e vuoto
intorno a me vedevo.
Il gioco dell’amore l’ho giocato
con orgoglio ed arroganza:
accendevo fuochi rapidi
che rapidamente spegnevo.
Gli amici li cercavo e poi li allontanavo;
ed ora, vicino alla fine, sono solo.
Ci sono ancora in me tante canzoni
che attendono di essere cantate
ma sulle labbra sento
l’amaro delle lacrime
ed il tempo è arrivato a chiedermi
come ho vissuto ieri,
quando ero giovane.
Ieri, quando ero giovane
tante canzoni belle potevo cantare;
per me c’erano piaceri, tanti
ed il dolore nemmeno lo vedevo…
traduzione di Gabriella Pastorino
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